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Comunità e vulnerabilità. Per una critica politica della violenza

Edizioni ETS

Pisa, 2012; br., pp. 218, cm 14x22.
(Polis).

collana: Polis

ISBN: 88-467-3445-9 - EAN13: 9788846734457

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.4 kg


Dopo i massacri e i genocidi del Novecento, dopo le carneficine di civili che con l'11 settembre 2001 hanno aperto il nuovo secolo, è oggi necessario mettere in questione la celebre tesi del rapporto inscindibile fra politica e guerra muovendo dai resti apparentemente "impolitici" che esso produce. Siano essi i corpi dei guerrieri morti, il pianto delle madri in lutto, gli spettatori e le vittime non belligeranti dello scontro, ovvero i cosiddetti 'danni collaterali', questi resti concorrono a declinare in maniera diversa e non violenta il concetto di politico. Categorie quali vulnerabilità condivisa, somiglianza nella perdita, relazione e dipendenza ne costituiscono il lessico essenziale. Dall'Antigone di Sofocle alle marce contemporanee per i morti che "non esistono" - passando per Omero, Tucidide, Hobbes, Hegel, Schmitt, Bataille, Weil, Bespaloff -, il libro scommette su un immaginario nuovo, eppure antichissimo, che riconfiguri l'idea di comunità sull'esperienza della perdita e del lutto.

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