L'emigrante
Roma, 2022; br., pp. 366, cm 12x24.
(Saggine).
collana: Saggine
ISBN: 88-5522-330-5
- EAN13: 9788855223300
Soggetto: Società e Tradizioni
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento,1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Testo in:
Peso: 0.65 kg
Ogni emigrazione è una rottura fondamentale nella vita. Sradica una persona, la rende priva di voce, sola e invisibile. Con spietata onestà, Günther Anders racconta la vergogna sperimentata nella propria esistenza da esule, vittima della persecuzione nazista, costretto a emigrare perché ebreo. Il suo brillante saggio - uscito su rivista nel 1962, pubblicato ora per la prima volta in volume e mai tradotto in italiano - getta nuova luce sulla principale «miseria morale» del XX secolo. Come mostra programmaticamente il titolo, la figura al centro è quella del soggetto migrante, che non vede se stesso come «immigrato», dunque proiettato su un luogo di arrivo, ma sempre in relazione alla propria origine e al proprio passato perduto. Nonostante le differenze di circostanze storiche tra l'emigrazione indotta dai regimi totalitari del Novecento e quella del nostro mondo globalizzato, questo breve e folgorante scritto ci porta direttamente al presente, un tempo in cui - osserva Anders - la fuga e l'esilio non sono più casi isolati o estremi ma si configurano come un'«esperienza generale».