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Considerazioni del signor Zeta ovvero Briciole da lui lasciate cadere, e raccolte da chi lo stava ad ascoltare

Giulio Einaudi Editore

Traduzione di Idra D.
Torino, 2015; br., pp. 137.
(L'Arcipelago Einaudi. 222).

collana: L'Arcipelago Einaudi

ISBN: 88-06-22038-1 - EAN13: 9788806220389

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0 kg


Zeta è un signore grassottello, vestito in modo antiquato (porta una bombetta marrone!), abituato a una vita di agi (di nuovo Epicuro?), che ogni pomeriggio prende posto sulla panchina di un parco e coinvolge i passanti in allegre discussioni. Sul suo conto il pubblico, e con esso anche i curatori che si sono presi la briga di annotare quanto andava dicendo, ha opinioni discordanti: alcuni lo considerano un saggio, altri uno sputasentenze, una "persona poco seria", un clown, un polemico filosofo. Molti scuotono la testa e tirano via, alcuni si fermano. Per quanto differenziati siano i giudizi, è comunque indubbio che si tratta di un oratore fuori dagli schemi, che può dire cose che altri preferiscono tenere per sé, mettere in discussione pregiudizi e verità acquisite. E così, pomeriggio dopo pomeriggio, questo insolito pensatore riflette sulla storia, sull'intelligenza umana, sulla scienza, ma anche sulla politica e gli uomini politici... Il tempo passa, inizia a fare freddo, arriva l'inverno e il signor Zeta si ritira, scompare dal microcosmo del parco. Di lui restano le briciole che ha lasciato cadere e che qualcuno ha raccolto.

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