12 gesti terapeutici. La loro connessione con lo zodiaco come modello nelle attività della cura degli ammalati
Psiche
Torino, 2022; br., pp. 96, cm 15x21.
(Antroposofia).
collana: Antroposofia
ISBN: 88-96093-97-X
- EAN13: 9788896093979
Testo in:
Peso: 0 kg
Uno dei meriti di questo libro è di aver evidenziato con oggettività le caratteristiche delle azioni terapeutiche. E questo senza perdere il rapporto con il mondo interiore delle persone implicate e mantenendo una visione spirituale che permea e contiene queste azioni. Il testo può essere una base per lo sviluppo nei singoli terapeuti di una sensibilità personale, che ricerca però l'oggettività di un linguaggio comune. Cos'è un gesto terapeutico? La cura è un elemento molto importante per il paziente. Viene apprezzata molto sia dai pazienti che da altri gruppi terapeutici professionali. Come si trasforma un intento, un atteggiamento interiore in un'azione? Come diventa un'azione visibile per il paziente ciò al quale miro interiormente? Se per esempio prendo un paziente, seduto su una sedia, sotto le ascelle e lo tiro su, ciò dimostra un determinato atteggiamento interiore nei confronti del paziente, che evidentemente non è caratterizzato da attenzione e apprezzamento ma piuttosto dal raggiungimento pragmatico di un certo scopo. Se invece porgo al paziente le mie mani aperte, egli le può afferrare e può seguire il mio invito per alzarsi. In entrambi i casi il paziente ha abbandonato la sua posizione da seduto. Nel primo caso la mia forza l'ha tirato su. Nel secondo caso subentra qualcosa che non era solo il mio atteggiamento interiore ma neanche solo attività esteriore. Nel secondo caso era un gesto che ha fatto muovere il paziente. Tra l'azione e l'atteggiamento troviamo il gesto. Il gesto sta nel centro. Un gesto terapeutico-curativo lascia il paziente libero. Questo motto della libertà si può vedere bene nell'uso centroeuropeo della stretta di mano. Le destre si afferrano dopo un breve contatto visivo in modo ne troppo stretto ne troppo leggero all'altezza tra ombelico e cuore circa a metà tra le persone che si salutano. E quindi le mani vengono "scosse", cioè si muovono ritmicamente sia tra le due persone sia su e giù e attorno al proprio asse. Se la stretta di mano è piacevole, tra le due mani rimane un piccolo spazio libero. Quanto più forte diventa la stretta tanto più piccolo diventa questo spazio libero fino a scomparire. Ora la stretta di mano ha perso la sua funzione di articolazione La relazione non è più caratterizzata dalla libertà ma dall'esercizio di potere del più forte. Se abbiamo un buon incontro, nasce uno spazio libero. Così deve agire un gesto per essere terapeutico