Gli dèi in esilio
Adelphi
A cura di Secci L.
Milano, 2099; br., pp. 163, cm 12x24.
(Piccola Biblioteca Adelphi. 72).
collana: Piccola Biblioteca Adelphi
ISBN: 88-459-0369-9
- EAN13: 9788845903694
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Tutto l'Ottocento è traversato dalla riscoperta degli dèi pagani - e uno dei momenti più intensi di tale processo è segnato da questi testi di Heine, il grande poeta tedesco che ebbe il singolare destino di essere amato con uguale passione da Marx e da Nietzsche. Nei quattro scritti qui raccolti - due di carattere saggistico, «Gli spiriti elementari» e «Gli dèi in esilio», due in forma di pantomima danzata, «La dea Diana» e «Il dottor Faust», Heine ci racconta, con la sua sovrana grazia di narratore, «la trasformazione subita dagli dèi greco-romani allorché il cristianesimo conquistò il dominio del mondo». Esplorando le leggende, le fiabe e le superstizioni medioevali incontriamo così, sotto tratti demonizzati, gli antichi dèi: segno non solo del loro esilio, ma della loro incancellabile vita. Quelle potenze - Heine ci suggerisce - sono ancora fra noi: ma, se ci ostiniamo a non riconoscerle, la «dea Diana» potrà apparire come una «femme fatale» che conduce alla rovina, e il moderno Faust sarà ingannato da una seducente Mephistophela. Un ricco materiale mitologico e fiabesco viene qui animato dall'ironia penetrante, dalla nostalgia febbrile, dalla nervosità morbida che sono peculiari di Heine e ci introducono direttamente a tutta la sensibilità 'moderna'. Dall'Olimpo ai roghi delle streghe, alle foreste germaniche, al «demi-monde» parigino: ovunque Heine ci trascina, sulle tracce dei suoi esseri divini, come in un amabile «feuilleton»: ma in ogni sua pagina troviamo accenni lucidissimi a temi che poi avrebbero ossessionato tutta la cultura europea: l'amore per i Greci e il satanismo, il mito della Donna Perversa, i piaceri della contaminazione.