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Lettera sulla scultura

Aesthetica Edizioni

A cura di Matassi E.
Traduzione di Crispini I. e Scalabrino D.
Palermo, 1994; br., pp. 100, ill. b/n, cm 14,5x21,5.

ISBN: 88-7726-034-3 - EAN13: 9788877260345

Soggetto: Scultura

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.18 kg


Hemsterhuis interviene nel grande dibattito settecentesco (Crousaz, Hutcheson, Batteux, Montesquieu) sulla definizione della bellezza come "unità nella molteplicità" in modo assolutamente originale ed innovativo. Egli infatti identifica l'unità col "minimum" di tempo in cui un molteplice può essere colto nella sua totalità, con l'ulteriore specificazione che quest'ultima deve rappresentare un "maximum" di idee. La definizione della bellezza come risultato di una correlazione inversamente proporzionale fra un valore massimale (il gran numero d'idee) ed uno mimale (la temporalità) produce conseguenze radicali: «il bello non ha alcuna realtà in se stesso», la bellezza è l'esito di un processo antropologico che comporta il superamento qualitativo e non la mera imitazione della natura.

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