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Sculture d'Africa. Guida all'arte tra miti e culture

Polaris

Vicchio di Mugello, 2007; ril., pp. 192, ill. col., cm 21x13.
(Fuori Collana).

collana: Fuori Collana

ISBN: 88-6059-013-2 - EAN13: 9788860590138

Soggetto: Arte Libraria (Carte, Mappe, Codici Miniati),Cultura del Viaggio,Regioni e Stati,Saggi (Arte o Architettura),Saggi e Studi sull'antichità,Scultura,Società e Tradizioni

Periodo: Tutti i Periodo

Luoghi: Extra Europa

Extra: Arte Africana & Oceanica

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.4 kg


Il testo e argomentazioni di vendita: un suggestivo e affascinante viaggio attraverso i regni antichi e misteriosi dell'Africa è ciò che il libro di Giovanni Maria Incorpora offre al lettore: il percorso, ricco e articolato, si snoda fra leggende, miti cosmogonici, racconti tribali affiancati da ampie e dettagliate descrizioni di statue, sculture, tombe e maschere prodotte da diverse etnie africane; il tutto è corredato da una serie di fotografie che rendono in modo vivido e netto la speciale carica evocativa e "magica" che irradia dalle creazioni artistiche oggetto di osservazione e riflessione.
Come è noto, l'Africa rappresenta la culla del genere umano, e ciò è vero non solo da un punto di vista genealogico-evoluzionistico bensì anche culturale: già cinquecento anni prima di Cristo fioriva ad esempio in Nigeria la civiltà Nok, una delle più importanti e significative tra quelle presentate dall'autore; più tardi, tra il 1000 e il 1500 dopo Cristo si sviluppò la cultura di Ile-Ife, centro politico ma anche "mistico", che ha lasciato testimonianza di sé in prodotti artistici originali per aspetto e significato simbolico; dal 1600 ai giorni nostri fiorisce la civiltà Asante, regno della fantasia e dell'abilità tecnica nella lavorazione dell'oro.
Insomma, nel corso dei secoli, diversi regni diedero vita a forme di rappresentazione originali, caratterizzate da una forte carica simbolica e si direbbe quasi da una tendenza anti-naturalistica: l'artista africano aveva in mente un ideale di bellezza molto diverso da quello a cui guardava la cultura greca, legato come era a valori religiosi e credenze magiche che spingevano -ad esempio- ad enfatizzare nelle dimensioni quelle parti del corpo che venivano giudicate particolarmente significative (la testa, il seno, l'ombelico). [...] Il lettore che vorrà avvicinarsi al libro, dal titolo già di per sé accattivante e stimolante, non potrà non rimanere intrigato e affascinato da questo lungo viaggio alla scoperta dei misteri della tradizione africana. Questa è una parte della presentazione del libro scritta da Alessandro Quasimodo, nipote del celebre Salvatore.
Questo testo, oltre ad approfondire molti degli aspetti dell'arte scultorea di una buona parte d'Africa, è anche una guida ricca di fotografie che aiuterà il lettore e il viaggiatore nel riconoscere l'etnia d'appartenenza di una scultura in legno piuttosto che in bronzo. Vuole essere anche un modo per legare un'immagine ad un popolo e capire quello che tale icona racchiude di storia e di tradizione. Le moltissime fotografie, la divisione in etnie, civiltà e nazioni con precise indicazioni geografiche favoriscono la consultazione del libro stesso.

L'Autore: Il suo antenato paterno, Rocco Murizzi, tra l'ottocento ed il novecento, era stato noto scultore di santi in legno nelle Chiese napoletane e calabresi. La nonna Gemma, ereditando la scultura dal padre Rocco, divenne anch'essa, ai tempi esempio più unico che raro, scultrice in creta a Gioiosa Jonica, nella Calabria pre e post bellica. Così il padre Salvatore, scultore, pittore, ha fatto di tutto per trasmettergli "il sacro furore dell'arte" sporcandogli, sin da piccolo, le mani con quella creta che pensava fosse ormai un genetico patrimonio del suo dna. Giovanni Maria, nato a Linguaglossa (Catania), si laurea invece a Padova in ingegneria elettronica, infischiandosene dei messaggi subliminali, dei codici genetici e della fine d'una dinastia d'artisti. Sposa a Firenze Rossella, psicologa e si trasferisce a Milano dove il suo iter lavorativo presso un'Azienda energetica, spazierà dalle telecomunicazioni all'informatica, dal trasporto alla distribuzione dell'energia.
D'arte neanche l'ombra.
A Milano nasceranno intanto anche Chiara e Lorenza. Poi, un giorno, sulla strada di Firenze, s'accorge che gli ancestrali richiami del cuore, apparentemente sopiti per anni, plasmati dalla catarsi d'una penna nei notturni silenzi lombardi, lentamente ma decisamente lievitano. E sciacqua i suoi panni tra il Po e l' Arno, tra la sua sicula Alcantara e il Niger: l'antica arte africana è riuscita ad innescare il cuore. Così, in parafrasi di Virgilio e Caravaggio pure, ars vicit omnia.
Incorpora ha scritto di argomenti culturali su riviste a livello nazionale e locale quali "Scena illustrata" di Roma, "Calabria sconosciuta" periodico calabrese di cultura e turismo, "Rivista pediatrica siciliana" dell'Università di Catania, quotidiani vari. Collabora con il periodico "Frontiere"di Milano. Vuol essere, questo, un libro in sincretismo concettuale fra l'illuminata terrestre ragione e l'etereo, trascendente, antico spirito.

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