Il mio posto al mondo. My place in the world
Antiga Edizioni
Testo Italiano e Inglese.
Cornuda, 2021; br., pp. 128, 5 ill. b/n, ill. col., cm 10,5x15.
ISBN: 88-8435-250-9
- EAN13: 9788884352507
Soggetto: Parchi, Giardini e Ambiente
Testo in:
Peso: 0.13 kg
Il testo di Ippolito Pizzetti (1926-2007), pubblicato dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche per la prima volta anche in inglese nell'ambito della collana editoriale "Memorie", serie "Minima", è stato scritto a Roma tra il dicembre 1981 e il 21 marzo 1982, come Introduzione al suo volume Pollice verde. Questa, che è molto più che un'introduzione, era già stata resa disponibile dalla Fondazione nel 2011, a cura di Domenico Luciani: «Ippolito Pizzetti è stato per tutti noi, dal 1988, un riferimento imprescindibile per acutezza critica, per ampiezza di interessi, per stile di vita. In tanti viaggi entusiasmanti e faticosi, in tante discussioni intense e fertili, in tante comuni battaglie, ci ha insegnato il gusto per il confronto di idee e di proposte. Ha donato alla Fondazione Benetton Studi Ricerche la sua biblioteca, con un gesto di generosità radicale e di raro disinteresse. I suoi pareri puntuali e i suoi consigli molto concreti, lontani da ogni intellettualismo, sono stati per noi preziosi in ogni situazione nella quale la Fondazione fosse alle prese con elaborazioni sul governo e sul disegno del paesaggio e del giardino. [...]». «Se smetto di amarti è il Caos, dice Otello: ed è così. Se faccio (non creo) un parco, un giardino, non è il lavoro di scelta che compio o di organizzazione da cui mi aspetto la gioia, il mio gesto è solo propiziatorio ma dalla vita che d'un tratto si esprime dentro il corso della stagione nelle piante, dal loro prosperare e crescere, che è al di fuori di me, che è cosa degli dei, di cui io sono soltanto spettatore e testimone. Al massimo il catalizzatore. Se io scrivo, qualunque cosa scriva, quale che sia il risultato, le mie parole, passato l'entusiasmo e la foga del momento creativo, mi appaiono come scritte sull'acqua, e perché torni a sentirmi vivo, e loro con me, esigono, debbono generare, altri pensieri, altre parole, altri sentimenti: fermarmi è come se il mio cuore smettesse di battere o la luce del giorno non vincesse più la notte», Ippolito Pizzetti.