I papi e le acque. Bonifiche, peschiere e comunità nelle paludi pontine dal XVI al XVII secolo
Il Mulino
Bologna, 2018; br., pp. 566.
(Pubblicazioni dell'Istituto Italiano per gli Studi Storici. 70).
collana: Pubblicazioni dell'Istituto Italiano per gli Studi Storici
ISBN: 88-15-27312-3
- EAN13: 9788815273123
Soggetto: Saggi Storici
Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento
Luoghi: Italia
Testo in:
Peso: 2.72 kg
I tentativi di prosciugare le paludi pontine in età moderna rappresentano una storia di fallimenti. Tra Cinque e Seicento numerosi pontefici provarono a bonificare ampie zone nel territorio compreso tra Sezze e Terracina, senza riuscirvi. Una storia di insuccessi, dunque, ma rivelatrice dell'interesse che il potere pontificio nutrì, per secoli, nei confronti della pianura pontina, e indicativa delle diverse strategie politiche ed economiche che in quei territori furono adottate; ma è anche una storia esemplare delle relazioni amministrative tra centro e periferia in un antico Stato italiano. Gli incolti causavano spesso accesi contrasti tra gli uomini per deciderne le modalità di sfruttamento: la trasformazione dei pantani in campi coltivati avrebbe infatti messo in discussione i tradizionali sistemi di utilizzo comune dell'incolto umido (pesca, caccia, pascolo ed erbatico), essenziali per le precarie economie locali e il sostentamento degli abitanti. Le iniziative pontificie dovettero, quindi, fronteggiare un quadro politico nel quale da un lato il ducato di Sermoneta dei Caetani, dall'altro le comunità non infeudate di Sezze, Piperno e Terracina ostacolarono, per opposte ragioni, il cambiamento dell'assetto territoriale esistente. Fra le pieghe delle vicende di questa vera e propria 'guerra delle acque' emerge con evidenza l'intreccio di fattori umani e naturali che ha segnato il destino ambientale di questo spazio umido.