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Criticità ambientale e rischio tecnologico. Dal risanamento alla riqualificazione dei sistemi territoriali industriali

Alinea Editrice

Firenze, 2004; br., pp. 124, ill. b/n, cm 19,5x27.
(Cultura Tecnologia e Gestione del Progetto. 4).

collana: Cultura Tecnologia e Gestione del Progetto

ISBN: 88-8125-885-4 - EAN13: 9788881258857

Soggetto: Parchi, Giardini e Ambiente,Saggi e Studi sull'antichità,Storia dell'architettura,Urbanistica e Viabilità

Extra: Archeologia Industriale

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.74 kg


Sommario: Organizzazione: l'opera si divide in due parti: corpo del testo e appendici. Il corpo del testo si articola in cinque parti, ciascuna dedicata ad un argomento specifico e consultabile anche singolarmente. Il lavoro è pensato come una raccolta d'informazioni e prove che il lettore possa analizzare in modo da potersene servire per prendere decisioni. L'appendice è proposta a completamento del volume, come un'opera a parte, anche se commercializzata con il volume intero e contiene tutto il materiale che, per comodità di consultazione, ho ritenuto non inserire linearmente nel testo: tavole, tabelle, figure, documenti. Per agevolare la consultazione segue la struttura del corpo del testo e l'ordine dei capitoli, ma non i relativi titoli. - Introduzione: L'introduzione evidenzia gli argomenti principali, indica gli strumenti di riferimento e dà informazioni su altro materiale associato alla pubblicazione illustrandone le relazioni. Il capitolo non descrive i risultati né anticipa le conclusioni. - Le aree industriali a rischio d'incidente rilevante: Il capitolo inquadra con gradualità tipologia e gravità del problema e sviluppa un quadro complessivo degli interventi necessari per intervenire in ottica di prevenzione. Il lavoro vuole permettere a chi è estraneo alla materia di costruire le basi per la valutazione dell'approccio metodologico e dell'uso degli strumenti disponibili che costituiranno l'oggetto dei capitoli successivi e, a questo scopo, anche la comprensione dei criteri di definizione dei cerchi di danno e dei livelli di serietà del rischio. - Obiettivi e tecniche di progetto: Il capitolo espone gli obiettivi che ci si propone di perseguire con la pubblicazione e i risultati attesi dall'applicazione delle tecniche di progetto utilizzate. Viene presentato uno schema di lavoro e tracciato un quadro applicativo dello schema metodologico proposto a una realtà operativa specifica attraverso meccanismi di astrazione e ricomposizione. Il lavoro è accompagnato da indicazioni per l'uso operativo ed inserito nelle tendenze evolutive della politica di programmazione e pianificazione territoriale e industriale.- Strumenti: Il capitolo si articola su due piani distinti: normativo e tecnico-metodologico. Sul piano normativo, esamina le norme in vigore in materia di rischio industriale d'area, illustra gli elementi innovativi introdotti di recente in ambito comunitario. nazionale e locale e consente di costruire uno scenario e un ambito applicativo locali in modo da riscontrarvi eventuali lacune. Sul piano tecnico e metodologico, invece, il capitolo si articola in diversi sottocapitoli che affrontano l'applicazione pratica degli strumenti normativi a disposizione secondo un quadro sistemico che ne garantisce 'efficacia. La trattazione arricchita da esempi applicativi reali (piani di risanamento in corso d'attuazione), esempi elaborati su base reale (piani di risanamento non attuati ed elaborati tecnici RIR), esempi sviluppati su base astratta e riferimenti ipotetici. - Conclusioni: Il capitolo riepiloga le materie trattate e le conclusioni cui si perviene al termine di ciascun capitolo. Contiene inoltre gli elementi chiave che permettono di adottare la pratica metodologica suggerita in un'ottica integrata e sistemica e ne delinea gli effetti attesi, riassumendo i criteri di definizione della metodologia proposta in funzione dell'estensione evolutiva all'intero ecosistema oggetto di analisi e lo scenario evolutivo nel quale condurre eventuali futuri approfondimenti. - Appendici: Appendice 1:Tavole del S.I.T. Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - Appendice 2: Valutazione dell'impatto sull'ambiente degli incidenti rilevanti - Appendice 3:Gli incidenti relativi al trasporto stradale di merci pericolose - Appendice 4: Sperimentazioni di "studio di rischio d'area" - Appendice 5: Schema di lavoro: Tabelle C - C1 - Appendice 6: Casi italiani recenti:Tavole Gruppo A - Appendice 7: Valutazione integrata per un'area ad elevato rischio di crisi ambientale - Appendice 8:Rischio industriale nell'area di Piombino - Appendice 9: Localizzazione degli stabilimenti nel contesto urbanistico e territoriale - Appendice 10: Pianificazione del territorio e rischio di incidente rilevante nel comune di Rosignano Marittimo - Appendice 11: Localizzazione degli stabilimenti in relazione ai principali elementi ambientali vulnerabili - Appendice 12: Schema operativo per la formazione e l'attuazione di programmi integrati di sviluppo

Nell'ultimo decennio alcuni eventi incidentali fanno giungere a maturazione questioni che introducono nuove, importanti disposizioni legislative per la prevenzione degli incidenti rilevanti. Queste sono volte a proteggere persone ed elementi naturali anche attraverso varianti agli strumenti urbanistici in caso di incompatibilità tra stabilimento e territorio e la definizione di criteri e modalità di verifica di compatibilità territoriale in riferimento alla destinazione, utilizzazione dei suoli e alla compatibilità ambientale. Il governo delle trasformazioni ambientali incontra, tuttavia, numerose difficoltà operative che interessano soprattutto il raccordo tra le azioni di controllo del rischio d'incidente rilevante e quelle di trasformazione territoriale. Tali difficoltà investono i tradizionali strumenti urbanistici e le nuove modalità attuative per il raggiungimento di obiettivi specifici nazionali ed internazionali. La questione sollecita numerose riflessioni, sia sui metodi con cui affrontare il problema del rischio d'incidente rilevante in relazione alle questioni ambientali e di sviluppo territoriale, sia sui meccanismi di avvicinamento al tema della gestione delle problematiche del territorio da parte dei tecnici. Quest'opera chiarisce ambiti ed uso degli attuali strumenti a supporto del processo decisionale finalizzato alla definizione degli interventi in aree a rischio tecnologico e propone modalità per la loro revisione ecologica nell'intento di contribuire ad una più estesa azione di riqualificazione dei territori.

Isabella Di Patti: Architetto, Dottore di Ricerca in Progettazione Ambientale, svolge attività di ricerca presso il Dipartimento ITACA (Innovazione Tecnologica nell'Architettura e Cultura dell'Ambiente) dell'Università di Roma "La Sapienza". Dal 1997 affronta le problematiche che pongono in relazione rischio d'incidente e rilevante e compatibilità ambientale connesse alla trasformabilità delle aree.

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