Storia dei nonni che non ho avuto. Uno storico sulle tracce della propria famiglia scomparsa ad Auschwitz
Arnoldo Mondadori Editore
Traduzione di Morpurgo A.
Segrate, 2013; ril., pp. 334, ill., cm 16x24.
(Le Scie).
collana: Le Scie
ISBN: 88-04-62707-7
- EAN13: 9788804627074
Soggetto: Saggi Storici,Società e Tradizioni
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 0.638 kg
"Mi sono messo, da storico quale sono, sulle tracce dei nonni che non ho avuto. La loro vita finisce ben prima che cominci la mia: Matès e Idesa Jablonka sono miei parenti e al contempo sono perfetti estranei. Non sono famosi. Sono stati travolti dalle tragedie del XX secolo: lo stalinismo, la Seconda guerra mondiale, la distruzione dell'ebraismo europeo." Ivan Jablonka è uno studioso francese. Nipote di Matès Jablonka e Idesa Feder, non ha mai conosciuto i suoi nonni, assassinati ad Auschwitz. La famiglia ha origini polacche, più precisamente nel borgo di Parczew, non lontano da Lublino. È qui che Matès, "rivoluzionario di professione", muove i primi passi come attivista nel Partito comunista e per questo finisce più volte in carcere. Nella lotta conosce Idesa, la più bella ragazza dello shtetl, anche lei iscritta al partito; si innamorano, si sposano e cercano riparo a Parigi come rifugiati politici, sul finire degli anni Trenta. Ma sarà proprio a Parigi che verranno arrestati, questa volta dalla polizia francese, perché ebrei, e in seguito deportati. La mattina dell'arresto, il 25 febbraio 1943, riescono a mettere in salvo i due figli, Marcel, papà di Ivan, e Suzanne, ai quali lasciano poche righe prima della partenza verso il lager: "Vi scriviamo questa cartolina come un addio in modo che abbiate un ricordo di noi, perché tra un quarto d'ora partiremo per la Germania. I nostri cuori sono spezzati per essere stati costretti ad abbandonarvi in così tenera età".