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Storia della letteratura come provocazione

Bollati Boringhieri

A cura di P. Cresto-Dina.
Torino, 2016; br., pp. 275, cm 22,5x38.
(Saggi. Arte e Letteratura).

collana: Saggi. Arte e Letteratura

ISBN: 88-339-2777-6 - EAN13: 9788833927770

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.7 kg


Nella Francia del 1857 uscirono due romanzi di adulterio borghese in provincia che ebbero diversa fortuna: "Madame Bovary" di Gustave Flaubert e "Fanny" di Ernest Feydeau. Con tredici edizioni nell'arco di un anno, il secondo furoreggiò presso un pubblico avido di licenziosità poetizzata e ridotta a cliché, mentre il primo all'inizio fu compreso da pochi e menò scandalo per lo stile impersonale e non giudicante, che un critico di allora paragonò a una macchina da narrazione di puro acciaio. Ma proprio l'incertezza di giudizio in cui lasciava i lettori, inceppando in loro l'ovvietà di una riprovazione morale secondo convenzione, contribuì in seguito a consacrare Madame Bovary come punto di svolta nel romanzo e finì per archiviare il trionfo di Fanny tra le pagine ingiallite dal tempo. La vicenda appartiene alla folta casistica che Hans Robert Jauss, il maggior esponente della Scuola di Costanza, discute in questo libro, uno degli atti costitutivi della teoria della ricezione. Qui incontriamo, nel vivo del loro definirsi, i concetti di orizzonte d'attesa, soglia epocale ed efficacia, poi entrati nel lemmario di chi riflette sul fatto letterario.

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