Il corpo del nome. I simboli e lo spirito della Chiesa madre dei gesuiti
Pardes
Bologna, 2010; br., pp. 164, cm 22x22.
(Pietre Vive. 1).
collana: Pietre Vive.
ISBN: 88-89241-46-2
- EAN13: 9788889241462
Soggetto: Architettura e Arte Religiosa,Pittura
Luoghi: Lazio,Roma
Extra: Religione e Arte Religiosa
Testo in:
Peso: 0.478 kg
Il Gesù di Roma, come ogni costruzione legata ad un culto, si presenta come luogo sacro distinto dallo spazio profano che lo circonda. È un luogo scelto, separato dalla città, come la tenda che Mosè aveva costruito nel deserto fuori dall'accampamento per incontrare Dio. Eppure il Gesù è nel cuore pulsante della città. Distinto, ma nel mezzo. È il posto di Dio nel cuore degli uomini. Questo contrasto fornisce una prima chiave di lettura: situarsi nel cuore dell'umano per trovare il divino. Un ulteriore segno che rende il luogo altro è l'imponente facciata. Essa è un invito ad entrare. E al tempo stesso nasconde, protegge l'intimità del mistero. Attraversare questa facciata da una delle porte (relativamente anguste) è allora rischiare un passaggio, lasciare indietro lo spazio organizzato secondo la funzionalità economica o politica, e scoprire uno spazio nuovo, che obbedisce a un'altra logica. Si entra al Gesù come si entra nell'intimità di una tenda. La Chiesa Madre dei gesuiti è allora una traduzione in pietra del versetto di Giovanni: "E la Parola si fece carne e piantò la sua tenda in mezzo a noi". Il Gesù è una tenda per la Parola, piantata in mezzo alla città, cioè diventata carne.