Canto di Natale Zombi
Panini
Traduzione di Ronchetti P. P.
Modena, 2012; br., pp. 128, ill., cm 17x26.
(Marvel).
collana: Marvel
ISBN: 88-6304-301-9
- EAN13: 9788863043013
Soggetto: Fumetti
Testo in:
Peso: 0.36 kg
Anche senza gli zombi e la loro abitudine di mangiare carne umana, "Canto di Natale" è una storia dell'orrore. Spettri, catene, sospiri e macabre riflessioni sulla brevità della vita non bastano a rendere più liberatorio il finale, in cui l'edificante redenzione di Scrooge - il secondo avaro della letteratura mondiale (il primo è quello de "Il mercante di Venezia" di William Shakespeare) - riunisce i protagonisti in un canto interclassista. Charles Dickens è stato uno dei primi cronisti del capitalismo moderno. Da ragazzo andò in prigione per debiti (del padre, per la precisione), e l'esperienza lo segnò per tutta la vita, peraltro piuttosto agiata e benedetta dal successo. "Canto di Natale" ci fa intravedere una società dura in cui lo sfruttamento del lavoro minorile è la norma e il darwinismo imperante rende plausibile definire i poveri "popolazione in eccesso". Questa versione a fumetti proposta dalla Marvel unisce due metafore, quella dickensiana di "Canto di Natale" e quella del film "Zombi" di George A. Romero, in cui i morti viventi rappresentano la classe operaia americana. Ne esce una metafora forse più potente. Nell'era di Occupy e della crisi economica globale cos'è la Morte Famelica se non la Rivoluzione, il peggior incubo capitalista fin dai tempi di Dickens? Il vecchio Scrooge si salva in extremis, fa ammenda di tutta una vita sacrificata al profitto e chiude gli occhi sereno in un mondo pacificato. Faranno altrettanto gli Scrooge moderni?