L'Italia di tutti. Per una nuova politica dei beni comuni
Vita e Pensiero
Milano, 2019; br., pp. 158, cm 24x12.
(Transizioni. 65).
collana: Transizioni
ISBN: 88-343-3299-7
- EAN13: 9788834332993
Luoghi: Italia
Testo in:
Peso: 0.65 kg
Acqua, energia, trasporti, scuola, salute, monumenti, paesaggio, ambiente: l'Italia di tutti è fatta di questi e altri 'beni comuni'. Beni essenziali per la qualità della vita dei cittadini, a cui sono destinati. Beni che vanno sottratti a due opposte dissipazioni: quella di uno Stato inefficiente, indebitato e incapace di rinnovarsi; ma anche quella di un Mercato speculativo, insaziabile e iniquo. Urge, come spesso si dice, un cambiamento di paradigma, che superi entrambi i modelli, oggi non più sostenibili. I beni comuni sono il terreno privilegiato di un mutamento di rotta che abbia come stella polare i legami sociali e la loro tenuta. In questa prospettiva il pubblico assume la funzione di istanza regolatrice - non sostitutiva - del privato, che dovrebbe a sua volta generare ricchezza sostenibile ed equamente condivisa tra tutti i soggetti del sistema (famiglie, associazioni, imprese, cooperative, reti di territorio). Questa visione complessiva - delineata nella prima parte del saggio di Johnny Dotti e Andrea Rapaccini - non appartiene al regno della teoria astratta e velleitaria, ma è già concretamente praticata in molte esperienze di successo, che hanno creato valore non solo in termini economici ma anche sociali e antropologici. Un'alternativa è realmente possibile. Ma perché i beni comuni possano costituire un varco verso il futuro di tutto il sistema, sono indispensabili scelte politiche che orientino la gestione della cosa comune in una logica più inclusiva e innovativa. Il libro traccia questa promettente rotta, aiutando a immaginare concrete forme di governance, strumenti finanziari, modelli manageriali e assetti normativi che diano corpo alle sempre più pressanti attese di cambiamento.