Mostri. Mostruosità e normalità nel pensiero occidentale
Besa Editrice
Traduzione di Sacco M.
Nardò, 2022; br., pp. 124, cm 12x24.
(Riflessi. 21).
collana: Riflessi
ISBN: 88-3629-281-X
- EAN13: 9788836292813
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 0.65 kg
Qual è la relazione tra "mostruosità" e "normalità" nel secolo di Kafka e della genetica e qual era ai tempi dei bestiari fantastici? Quali i confini tra umano e inumano o tra fisico e mentale nell'era della psicoanalisi e in quella della teologia? Un'indagine erudita e brillante che esamina la posizione e il peso avuti dal mostro - inteso sia come individuo nato deforme, sia come esemplare di una "razza diversa" - nel pensiero occidentale. Dalle questioni di ermeneutica biblica alla svolta cartesiana, gli uomini - dice Gil - hanno avuto bisogno dei mostri per diventare umani. Controversa costruzione di un'identità, testimoniata anche dai racconti di viaggiatori reali e immaginari che, dai confini della Terra, descrivevano uomini con un solo piede, Grifi, Antipodi, o magari gli Indios del Brasile, sulla cui umanità o bestialità ancora ci si interrogava. A dimostrazione, forse, che ogni teratologia, come ogni teologia, è un'antropologia, un'incessante ricerca dell'"Altro".