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Linguaggio e conoscenza in Platone. Il «Cratilo» tra filosofia ed educazione. Nuova ediz

Qanat - Editoria & Arti Visive di Toni Saetta

A cura di S. Costantino.
Palermo, 2018; br., pp. 264.
(Contaminazioni).

collana: Contaminazioni

ISBN: 88-96414-46-6 - EAN13: 9788896414460

Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 1.27 kg


«Arrivato alle lettere dell'alfabeto, Theuth disse: "Questa conoscenza, o re, renderà gli egiziani più sapienti e capaci di ricordare, perché è stata inventata come farmaco per la sapienza e la memoria". Ma il re rispose: "O Theuth, sommo esperto di tecniche, altro è la capacità di concepire una tecnica, altro è giudicare il danno e il vantaggio che essa arreca a chi la adopererà. Quello che tu, in qualità di padre delle lettere dell'alfabeto, ora dici per affetto nei loro confronti, è il contrario di ciò che esse sono in grado di fare. Perché indurranno l'oblio nelle anime di quanti le avranno apprese, per mancanza di esercizio della memoria; infatti, affidandosi alla scrittura, essi richiameranno alla mente non più attingendo all'interno di loro stessi, ma da segni esterni. E così hai trovato un farmaco non per la memoria, ma per richiamare alla memoria. E procuri agli allievi non la sapienza vera, ma la sua apparenza, perché, avendo orecchiato molto grazie a te, ma essendo privi di insegnamento, sembreranno onniscienti e saranno per lo più ignoranti e insopportabili da frequentare, perché apparentemente sapienti ma non veramente dotti"». Postfazione di Leone Agnello.

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