Al di là della violenza
Roma, 1978; br., pp. 148, cm 15x21.
(Opere di Krishnamurti).
collana: Opere di Krishnamurti
ISBN: 88-340-0404-3
- EAN13: 9788834004043
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Peso: 0.238 kg
"Abbiamo costruito una società che è violenta", dice Krishnamurti, "e noi, in quanto esseri umani, siamo violenti. Ecco perciò la domanda più importante: è possibile metter fine a questa tremenda violenza in noi stessi?". Tecnologicamente l'uomo ha fatto enormi passi in avanti, ma nella sua natura egli rimane quello che era migliaia di anni fa: avido, invidioso, aggressivo e oppresso dal dolore. Un fondamentale cambiamento deve operarsi nella psiche umana e tale cambiamento potrà arrivare solo attraverso la completa libertà dalla paura; se la mente non è assolutamente libera dalla paura, ogni forma di azione porterà ulteriore danno, infelicità, confusione. Il cambiamento nella società è di secondaria importanza, si produrrà infatti naturalmente quando gli esseri umani avranno compiuto, attraverso la meditazione e la vera religione, il cambiamento vitale in loro stessi. Deve esserci quell'ordine che nasce da una comprensione del disordine; il processo stesso del controllo alimenta il disordine, ma anche il suo opposto - la mancanza del controllo - alimenta il disordine. Cosicché è richiesta è l'immobilità della mente, la sua disciplina completa, quieta e straordinaria. La mente religiosa è luce a se stessa. L'unico problema è che l'essere umano deve produrre in se stesso, radicalmente e profondamente, una rivoluzione; e tale opera richiede tutta una vita.