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Il seminario. Libro XVIII. Di un discorso che non sarebbe quello del sembiante

Giulio Einaudi Editore

A cura di Di Caccia A.
Torino, 2010; br., pp. 200, cm 13,5x21.
(Piccola Biblioteca Einaudi. Big).

collana: Piccola Biblioteca Einaudi. Big

ISBN: 88-06-20242-1 - EAN13: 9788806202422

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.187 kg


Il "discorso" di cui si tratta nel seminario del 1970 è doppio: è quello della possibile formalizzazione della psicoanalisi, ed è quello della produzione di senso (nell'esperienza della "lettera" o del significante che si fa nell'analisi, e di plus-de-jouir, nell'esperienza comune, in particolare in quella amorosa); tutti temi che riecheggiano sulla pagina come effetto di quegli anni di contestazione e femminismo. Attraverso l'individuazione di quattro posti (agente/verità; altro/produzione) e dei quattro operatori (soggetto sbarrato, significante-padrone, sapere, plus-godimerito), che nella loro combinatoria danno luogo ai quattro discorsi introdotti nel corso del Seminario dell'anno prima (del padrone, dell'isterico, dell'universitario e dell'analista), Lacan cerca di mostrare come solo al discorso analitico riesca di non essere un discorso da "sembiante", ovvero di "finta causa". Solo il discorso analitico, infatti, riesce a disfare le illusioni che si generano dal ritenere, sia pure in forme diverse, che vi sia una realtà prediscorsiva, e che il linguaggio, a sua volta, organizzi un universo entro il quale si genererebbe una relazione fissa e definitiva tra i quattro posti (e gli operatori che li occupano).

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