Il culto dell'emozione
Vita e Pensiero
Milano, 2002; br., pp. 164, cm 14x21.
(Transizioni. 5).
collana: Transizioni
ISBN: 88-343-0777-1
- EAN13: 9788834307779
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Peso: 0.24 kg
Dalle profondità della società tecnologica e iperorganizzata riemerge oggi, prepotentemente, l'irrazionale come emozione forte, shock, turbamento. I media ne sono il veicolo più pervasivo, diffondendo - dai film, alle fiction, ai videogiochi - immagini capaci di suscitare emozioni altrettanto violente. In molti modi si esprimono attualmente le nostre pulsioni emotive: il ritorno alla natura magica e misteriosa, l'attrazione per il paranormale e per forme di religiosità mistica. E poi il fascino delle esperienze comunitarie, dove il gruppo torna a essere, a fronte del 'freddo' individualismo che caratterizza la nostra esistenza, una dimensione rassicurante e 'calda' di vita. Quali sono i rischi di questa trasformazione che, se da un lato rivaluta l'Homo sentiens accanto all'Homo sapiens, dall'altro tende a renderci sensibili solo alle catastrofi, ai massacri o, tutt'al più, a qualche vittoria sportiva? Perché rincorriamo solo le emozioni forti? L'"emozione-contemplazione", afferma Lacroix, continua a essere poco attraente perché, al contrario dell'"emozione-shock", si esprime nella durata. E il tempo è esattamente ciò che manca alla nostra società, che riduce anche l'emozione a "oggetto di mercato", facilmente e rapidamente fruibile. Si preferisce allora l'eccitazione di un momento a una vibrazione più intensa che potrebbe arricchire la nostra anima mentre guardiamo un tramonto, leggiamo una poesia, ci soffermiamo davanti a un quadro.