Sesso solitario. Storia culturale della masturbazione
Il Saggiatore
A cura di Lingiardi V. e Luci M.
Traduzione di Luci M.
Milano, 2007; br., pp. 444, ill., cm 14,5x22.
(La Cultura. 603).
collana: La Cultura
ISBN: 88-428-1180-7
- EAN13: 9788842811800
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Nella cultura classica, la masturbazione non provocava particolari ansietà, al massimo era oggetto di scherzi e barzellette. E neppure l'ebraismo diede troppo rilievo alla questione: l'unica, vera colpa di Onan era quella di non procreare. Fu in età medievale che la sessualità diventò la piaga da debellare, a favore di una castità salvifica e edificante, mentre l'autoerotismo veniva al massimo considerato una forma di grettezza. A trasformare la masturbazione in un grave problema morale e medico fu, nel 1712, la pubblicazione di un libercolo che ebbe larga diffusione e acquistò notevole credito, malgrado fosse opera di un ciarlatano che pubblicizzava i propri intrugli. Paradossalmente, la masturbazione moderna è dunque figlia dell'era illuminista, che la considerò un atto antisociale con una malsana componente immaginativa. L'incremento degli spazi domestici e della lettura privata e silenziosa furono infatti nuovi fattori che favorivano l'eccitazione solitaria, soprattutto femminile. Solo grazie a Freud l'autoerotismo fu riconosciuto una fase naturale dello sviluppo identitario e sessuale. Fino ad arrivare ai nostri giorni, segnati da provocatorie performance artistiche e dalla commercializzazione dei vibratori.