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Un Fiume di Nuvole

Gangemi Editore

Roma, 2013; br., pp. 192, ill. b/n, cm 13,5x21,5.
(Opere Varie).

collana: Opere Varie

ISBN: 88-492-2609-8 - EAN13: 9788849226096

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.359 kg


Basta un piccolo giro di vento per trasformare una finestra in un palcoscenico su cui il mondo prende vita. Giulio Ghirardi fissa le trame e interpreta la regia. Ma è la visione interiore a permettere il miracolo. A renderlo continuo negli instabili intervalli della coscienza. A fare emergere da plurimi frammenti questo Voyage à l'intérieur de l'âme dove interno ed esterno perdono la loro antitesi. Al breviario di penitenze appassite della quotidianità si sostituisce un quaderno la cui genesi è astratta come un fiume di nuvole. Genesi provvisoria perché leggera, fuori dagli schemi letterari, affrancata dall'onnipotenza dell'autore affermato che impone la noia ai suoi lettori. Genesi capace di scorci inesplorati, di finestre inimmaginate. L'opuscolo è un corpicino indifeso, un magnete di facili tenerezze. L'autore rifugge dai romanzi ponderosi. Non cerca la vanità degli scrittori laureati. Ma tutto prende vita riverberandosi. Il Trittico composto da Senza Risposta, Cose brevi, Tra virgolette, nasce da una clausura domestica apertissima all'anima del mondo.
I personaggi sono il tempo, il pensiero, l'artista, la paura, le immagini, i ricordi, le bugie, i sospiri, la vita. L'io si annulla, si rifrange. Se la prima persona per Oscar Wilde uccide la verità, per Ghirardi rende fluida la narrazione. Il cielo ringhia, il mare risponde con occhiate sinistre. La neve copre i ricordi. Promette un brivido. La sinfonia ci restituisce un sogno che avvince, un incantamento senza avvitamento, una risacca musicale di immagini dai ritmi imprevedibili. La scrittura diventa la prigione sperata, una caparra di anarchica ma consapevole e critica libertà. "Nel breve" dice l'autore. Andando continuamente a capo con insistenza.
Ghirardi possiede la forza di scavo del Pessoa del Libro dell'inquietudine e, per restare in Italia, si inserisce nel filone di quella rilettura del percepito che ha i suoi antesignani nel Petrarca del "Secretum", nell'Italo Calvino di "Palomar" e nel Francesco Biamonti di "Vento largo". Autori con cui Ghirardi ha in comune lo sguardo sgombero dalle sedimentazioni della cultura esplorate da Husserl. Perché i sentimenti chiedono un supplemento di voce e di visione. La parola è stanca di servire i nostri progetti.

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