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Il Paesaggio dei Fori e gli Architetti Moderni. Progetti per il Palazzo Littorio, Roma 1934

Aiòn Edizioni

Saggi introduttivi di Werner Oechslin e Daniele Vitale.
Firenze, 2009; br., pp. 290, ill. b/n, cm 17x24.
(Saggi. 5).

collana: Saggi

ISBN: 88-88149-49-X - EAN13: 9788888149493

Soggetto: Parchi, Giardini e Ambiente,Saggi (Arte o Architettura)

Luoghi: Lazio,Roma

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 1.04 kg


Il concorso per il palazzo littorio del 1934 è un episodio tra i più affascinanti nella storia moderna dell'architettura italiana. Il regime di Mussolini volle costruire il gran palazzo del fascismo di fronte alle rovine dei Fori romani: in quel momento ed in quel luogo particolari si sovrappongono la ricchezza dei temi posti in gioco, la crisi interna della disciplina, i toni esasperati di un dibattito serratissimo. Elementi che danno vita ad un intreccio di straordinaria intensità capace di sprigionare le sue tensioni e quasi trasfigurarle in una scenografia emblematica.
Su i temi portati alla ribalta dal concorso la cultura architettonica del nostro paese ha continuato a riflettere trovando alcuni dei motivi che, alla fine del secolo, ne hanno definito l'identità e l'influenza nel dibattito internazionale. E il concorso del '34 è anche una tappa di un racconto più lungo e radicato: la vicenda del confronto degli architetti del nostro paese con l'Antico, dal primo umanesimo al nostro futuro prossimo.
La sequenza impressionante dei progetti, illustrati nelle pagine del libro, si associa dunque alle diverse immagini che nel corso dei secoli Roma ha proiettato su se stessa e sulle tracce della sua lunga storia. Quel paesaggio, da scenario nobile e evocativo, diviene - nel corso della lettura - il protagonista assoluto di un dramma intenso ed appassionante.
Lo studio analitico dei luoghi e delle loro architetture - reali e immaginarie - è introdotto da due saggi di Werner Oechslin e Daniele Vitale che mettono in luce il ruolo del dibattito italiano dell'epoca nel contesto internazionale e il significato particolare dei progetti nel confronto coi luoghi e con le rovine.
Questo libro nasce come ricerca di un dottorato in composizione dell'architettura. Agli anni di frequenza del corso è seguito altro tempo di riflessione e di indagine, fino alla pubblicazione. L'oggetto iniziale dello studio è stato il concorso per il palazzo littorio, ma ben presto l'orizzonte delle ricerche si è ampliato a comprendere la storia e l'architettura dei luoghi.
Come forse è capitato ad alcuni dei progettisti della gara, anch'io, con l'andare del tempo, mi sono reso conto che la questione più importante non era l'aggiornamento degli architetti italiani, ma l'idea che una cultura architettonica si forma del proprio passato, delle sue tradizioni e dei suoi luoghi. E con tutta evidenza nel caso di Roma, in cui realtà materiale e riferimenti ideali hanno per molti versi coinciso.
Lo sfondo dunque è venuto alla ribalta e l'episodio della gara è divenuto l'occasione per una verifica dei temi più importanti di quella cultura, specie in un momento di crisi come è stato il primo novecento. Temi che le sono stati storicamente caratteristici e che hanno avuto un ruolo dominante anche nella modernità, soprattutto nella seconda parte del secolo scorso. Dalla Premessa di Marco Lecis

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