Quando il tennis fece boom. Diventammo ceto medio inseguendo una pallina
Roma, 2018; br., pp. 301, ill.
(Sport.doc).
collana: Sport.doc
ISBN: 88-6858-130-2
- EAN13: 9788868581305
Luoghi: Italia
Testo in:
Peso: 1.44 kg
Il boom del tennis negli anni '70 segna il cambiamento della società italiana postsessantottina. Il ceto popolare - protagonista della crescita economica che aveva accompagnato il Paese nel decennio precedente - reclamava alla borghesia imprenditoriale, ottenendolo, il dividendo conseguito. Si faceva largo così una nuova classe sociale, più emancipata nei diritti e nei costumi, grazie anche alla maggiore disponibilità economica. Fu definita ceto medio. In essa il figlio dell'operaio accedeva a livelli di istruzione più elevati e scalava le opportunità della gerarchia sociale. Il tennis, che fino ad allora era considerato uno sport aristocratico, fu lo sport che accompagnò l'avanzata della nuova classe sociale, diventando sport per tutti sulla spinta dei trionfi di Adriano Panatta e della nazionale "operaia" che vinse la Davis nel 1976 in Cile. Le aziende tecniche di attrezzature e abbigliamento cominciarono a fare affari d'oro, esportando in tutto il mondo il made in Italy. Le aziende non specialistiche investirono nel tennis perché, dal punto di vista del marketing, era il veicolo comunicazionale più efficace. Gli indicatori erano tutti fortemente positivi. Poi l'euforia terminò verso gli anni '90 e non fu più replicata. Il libro, nel raccontare aneddoti ed episodi di quegli anni, analizza le tematiche del cambiamento che vide, per la prima volta, uno sport fra i protagonisti di una rivoluzione sociale.