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Il paesaggio americano dell'Ottocento. Pittori, fotografi e pubblico

Donzelli Editore

Roma, 2003; br., pp. 139, ill. col., cm 16x21,5.
(Saggi. Arti e Lettere).
(Saggi. Arti e Lettere).

collana: Saggi. Arti e Lettere

ISBN: 88-7989-810-8 - EAN13: 9788879898102

Soggetto: Parchi, Giardini e Ambiente,Pittura

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno

Luoghi: Extra Europa

Extra: Arte Americana

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.01 kg


È stato un grande intellettuale americano, Ralph Waldo Emerson, a proporre un modello di relazione con la natura che fa dell'osservatore una «pupilla trasparente», capace - come un meccanismo ottico - di percepire ogni dettaglio dell'ambiente. Attraverso il confronto fra le immagini fotografiche e pittoriche, la letteratura artistica, gli scritti scientifici e letterari sugli scenari naturali, emerge nel volume un'illuminante lettura del modello di paesaggio che dall'Ottocento accompagna la mentalità americana e che è fin dall'origine condizionato dalla tecnologia, dall'idea della rappresentazione come spettacolo ottico. Uno spettacolo basato nell'Ottocento sull'uso di strumenti quali lo stereoscopio, il diorama e il panorama, allo stesso modo in cui il Novecento si sarebbe servito del cinema.
La pittura e la fotografia di paesaggio hanno avuto un ruolo centrale nella costruzione dell'identità nazionale americana, a partire dagli anni dell'espansione all'Ovest. Il gusto per il rurale che si diffuse in quel periodo non nacque da un ingenuo culto della natura, ma fu fin dall'inizio parte integrante della retorica del capitalismo americano, e fissò alcuni luoghi comuni condivisi dalla cultura «alta» e da quella popolare.
In sintonia con l'ideale di Emerson, l'apparecchio fotografico e la lastra negativa furono assunti come punto di riferimento per l'osservatore, che doveva amplificare al massimo la propria capacità di vedere e di memorizzare, e la cui visione era considerata tanto più vicina allo spirito divino quanto meno corrotta dal filtro deformante dell'artista. Fu questo ideale a sostenere il lavoro di pittori e fotografi al seguito dei viaggi di esplorazione e di conquista dei territori del West: e l'esito di questa ricerca resta profondamente radicato nell'immaginario americano e in quello di tutta l'umanità moderna.



Nicoletta LEONARDI è Graduate Research Fellow presso l'University College of London. Laureata in Storia dell'arte contemporanea all'Università di Firenze, si è specializzata in Storia della fotografia alla Columbia University di New York. Attualmente è direttrice artistica della galleria SpazioFoto-Fondazione Gruppo Bancario Credito Valtellinese di Firenze e membro del gruppo di ricerca e produzione di arte pubblica a.titolo di Torino. Ha pubblicato in Italia e all'estero numerosi saggi sulla storia della fotografia e ha curato il volume L'altra metà dello sguardo, Agorà, Torino 2000.

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