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La guerra nel Basso Piave. L'azione delle Fiamme Gialle (1917-1918)

Macchione Editore

Varese, 2018; br., pp. 256, ill. b/n, cm 21x29,5.

ISBN: 88-6570-480-2 - EAN13: 9788865704806

Soggetto: Saggi Storici

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo

Luoghi: Italia

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 1.29 kg


In copertina: manifesto per la sottoscrizione a sostegno dello sforzo bellico nazionale, realizzato dal noto pubblicitario e pittore d'origine francese Achille Luciano Mauzan (1883-1952). L'efficace iconografia presenta la figura di un soldato italiano, posto sull'Isola della Piave, colto nell'atto di recidere a colpi d'ascia l'enorme mano destra che ghermisce la sponda sinistra del Piave, che rappresenta l'invasione nemica e l'incombente minaccia su Venezia. Nel testo compare anche la parola Liberazione, a ricordare il Veneto occupato.
Nella pur sommaria raffigurazione pittorica, risulta ancora individuabile la geografia del territorio e si riconoscono alcuni centri urbani, tra cui Eraclea (Grisolera) e Cortellazzo, quest'ultimo posto sulla riva del Canale Cavetta alla confluenza col Piave, giusto accanto allo scarpone sinistro del soldato. Stando al tradizionale cappello, per i piu questo soldato immediatamente s'identificherebbe con la figura di un Alpino del Regio Esercito mentre, a nostro avviso e assai piu verosimilmente, esso rappresenta proprio un Finanziere. In questa parte del fronte, infatti, non vi erano impiegati Alpini (se si escludono gli appartenenti ad alcune batterie di cannoni da 75 mm dell'Artiglieria Alpina, ma in questo caso il taglio della divisa e l'equipaggiamento sarebbero stati differenti) ma piuttosto i Finanzieri che utilizzavano il medesimo copricapo. Purtroppo, l'assenza di qualsiasi fregio non favorisce una piu precisa identificazione, ma un ulteriore elemento sembra rafforzare la nostra ipotesi, ed e costituito dalla presenza di una singola giberna doppia per le munizioni del fucile modello 1891: gli Alpini erano sempre equipaggiati con una doppia coppia di giberne, mentre gli appartenenti alle Fiamme Gialle piu spesso ne portavano una singola, come confermano molte foto d'epoca coincidenti con l'illustrazione di Mauzan. E infine risaputo che, specie nelle opere a carattere bellico, l'artista rimase sempre piuttosto fedele ai luoghi, ai dettagli uniformologici e al rigore storico, pur nella sua reinterpretazione pittorica. In buona sostanza, l'insieme di questi elementi a noi sembra non lasciare dubbi e questo famoso manifesto appare quindi particolarmente significativo, se non unico, per lo strettissimo legame con la R. Guardia di Finanza e col territorio dell'Isola della Piave, oggigiorno per gran parte compreso in quello del Comune di Jesolo. Dal primo novembre al 3 dicembre 1917 la fascia costiera fu infatti presidiata dal Gruppo Vercelli, per poi essere avvicendato dai Battaglioni Mobilitati della R. Guardia di Finanza e dal Reggimento Marina. (archivio F. Lazzarini)

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