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Un canto, cento canti. La mia storia nelle prigioni cinesi

Arnoldo Mondadori Editore

Traduzione di Parizzi M.
Segrate, 2015; ril., pp. XV-402, cm 16,5x24.
(Ingrandimenti).

collana: Ingrandimenti

ISBN: 88-04-63832-X - EAN13: 9788804638322

Soggetto: Società e Tradizioni

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo

Luoghi: Extra Europa

Extra: Arte Orientale & Indiana

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.64 kg


La notte fra il 3 e il 4 giugno 1989 i carri armati entravano in piazza Tienanmen per porre fine a quella che il Partito comunista cinese aveva definito una "sommossa controrivoluzionaria". Migliaia di studenti, intellettuali, operai e semplici cittadini, che per settimane, con le loro manifestazioni pacifiche, avevano inneggiato alla libertà e alla democrazia galvanizzando il paese e tenendo il mondo intero con il fiato sospeso, venivano massacrati dalle truppe dell'Esercito popolare di liberazione. Sfioriva così, in un bagno di sangue, la "primavera di Pechino". In quelle stesse ore Liao Yiwu, giovane poeta "individualista e indifferente alla politica", sconvolto dalle notizie provenienti dalla capitale, componeva un breve poema intitolato "Massacro". Non poteva certo immaginare che quei versi - il suo j'accuse contro un regime omicida - lo avrebbero precipitato per quattro anni nell'incubo delle carceri della Repubblica popolare cinese. "Un canto, cento canti" è il resoconto di quell'incubo, un viaggio nell'orrore di un sistema penitenziario disumano, scandito dalle tappe di una vera e propria discesa agli inferi. Prefazione di Herta Müller.

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