Aspettavamo fiduciosi la primavera
Dario Flaccovio
Palermo, 2020; br., pp. 208, ill., cm 12x24.
ISBN: 88-579-1224-8
- EAN13: 9788857912240
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 0.65 kg
E ora parlano loro, giù dal palcoscenico e dentro le pagine scritte di questa antologia corale che raccoglie diciannove "penne di teatro" che hanno accettato di scrivere dal loro isolamento, da Parigi a Palermo, da Novara a Venezia. Privati per decreto del loro lavoro di artisti senza fissa dimora, costretti in una notte a traslocare nelle stanze di casa di tante diverse città d'Italia e non solo. Sono contributi originali e diversi per timbro emotivo e sensibilità letteraria: memorie, suggestioni lontane, corti teatrali, diari social, versi, racconti dell'ultima recita. Testimonianze libere, sentite prima ancora che costruite, per ricordare in diciannove diverse istantanee d'autore i tempi dell'epidemia e i mesi del confino. Il mondo si è fermato alla vigilia della primavera, la stagione della rinascita e della vita che torna a danzare sulle fioriture. E anche i teatri, come le scuole, le aziende, i monumenti, i consumi, si sono fermati e hanno chiuso i battenti fra la polvere. Non era mai accaduto, neppure in guerra. È l'eccezionalità di tale evento il filo conduttore di queste storie "diversamente teatrali", ciascuna un'isola a parte di uno stesso arcipelago artistico che chiamiamo teatro, «il moribondo più illustre della storia dell'umanità», per dirla con le parole di Melania Giglio. Molto amato o ignorato, tendenzialmente povero, ma irrinunciabile presenza della nostra civiltà umana, a tutte le latitudini.