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Storia degli anarchici milanesi (1892-1925)

La Vita Felice

Milano, 2016; br., pp. 312, cm 17,5x33,5.
(La Coda di Paglia. 32).

collana: La Coda di Paglia

ISBN: 88-7799-784-2 - EAN13: 9788877997845

Soggetto: Saggi Storici

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo

Luoghi: Italia,Lombardia,Milano

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.65 kg


Cesare Lombroso sosteneva che Milano era uno dei principali centri dell'anarchia italiana. Non si sbagliava. Pietro Gori era giunto all'ombra del Duomo per tentare di ricostruire un movimento falcidiato dai processi e dagli arresti, ma fino alla fine del secolo gli anarchici saranno dei fuorilegge. Costretti a riunirsi alla fioca luce delle osterie, ma pronti a tutto per liberare il popolo da una condizione di oppressione. Come fecero Caserio e Bresci. A inizio Novecento non più clandestini della politica, si batterono per i diritti dei lavoratori, contro il governo e la monarchia, e per una scuola libera e laica come quella ideata dal catalano Ferrer. Lottarono contro il colonialismo del governo italiano. Nel momento più buio della Grande Guerra i venti rivoluzionari che sferzavano la Russia portarono una nuova speranza. Ci sarà l'occupazione delle fabbriche, il ritorno di Malatesta e una rivoluzione che ormai sembrava vicinissima anche in Italia. Ma questa illusione svanirà presto. L'attentato al teatro Diana porterà una nuova repressione della Questura, nuovi arresti, lo smantellamento del Movimento anarchico milanese e il ritorno alla lotta clandestina. Sulla scena si alternarono Vigano, Galli, Molinari, Rafanelli, Ghezzi, Filippi e molti altri.

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