All'ombra del campanile. Storia di gioie, dolori, dubbi, speranze...
Mariano del Friuli, 2008; br., pp. 176, ill. b/n, cm 13x18.
Testo in:
Peso: 0.33 kg
L'autrice varca il portone del palazzo dov'è nata, sale le scale per giungere all'ultimo piano dove è avvenuta la sua nascita durante la seconda guerra mondiale e chiede di poter "curiosare" nelle stanze dove oggi si trovano gli uffici di una commercialista. E da li lascia correre la mente con nostalgia al passato e ripercorre il cammino dalla prima abitazione fino a giungere a quella "All'ombra del campanile". Il padre, salvato miracolosamente dalla prigionia, con buona volontà e con molto coraggio poichè da una vita precedente di condizione medio borghese si era ritrovato sprofondato nella miseria post bellica, riesce a superare le difficoltà iniziali per dare una vita dignitosa alla famiglia che diventa più numerosa di anno in anno. La famiglia è patriarcale e maschilista, dove la madre è obbediente alla volontà del marito di origine siciliana; la sua bontà e dedizione sono di esempio ai figli che vengono educati in un clima di severità, ma anche di serenità e dove tutto viene condiviso, sia nel dolore che nelle gioiosità; l'allegria non manca mai. La madre muore lasciando sette figli, alcuni in tenera età, per cui il padre si risposa. La vita non ha più i colori di prima e le incomprensioni portano dolori. L'autrice racconta in modo semplice e con occhi da bambina episodi dei vari componenti la famiglia nel contesto di una parte di città, la parrocchia alle prese con i primi decenni della modernità, e una casa dove l'attenzione amorosa per la vita permetteva una cura costante delle persone e delle cose: sempre aperta a ricevere chiunque volesse trovare ristoro fisico e morale con la disponibilità di mamma Carmela sotto lo sguardo vigile di papà Giuseppe. La speranza non abbandona mai l'autrice che, come nelle favole, alla fine incontra Corrado, l'uomo che la fa innamorare.