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L'autore assente. L'anonimato nell'editoria italiana del Settecento

Gius. Laterza & Figli

Bari, 2019; br., pp. XVIII-199, ill.
(Quadrante Laterza. 217).

collana: Quadrante Laterza

ISBN: 88-581-3618-7 - EAN13: 9788858136188

Soggetto: Archivistica, Bibliografia, Editoria,Saggi Storici

Periodo: 1400-1800 (XV-XVIII) Rinascimento

Luoghi: Italia

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.96 kg


L'editoria europea conosce nel corso del Settecento una fase di straordinario fermento: accanto all'estensione del mercato del libro, cresce sempre più l'affermazione della personalità creativa degli autori, e non è un caso che in quegli anni si inizi a riconoscere, almeno in Inghilterra, il diritto d'autore. L'Italia partecipa a questa vivacità intellettuale, ma accanto all'esigenza degli scrittori di affermare la propria identità, si affianca un'altra tendenza, sempre esistita, di segno contrario: la scelta di far circolare le proprie opere in forma anonima. Quali le ragioni dell'anonimato? Il silenzio d'autore è certamente legato a una logica di controllo per i generi su cui pesa il giudizio negativo della censura ecclesiastica. Ma c'è di più: scrivere libri che potevano essere considerati di basso profilo culturale, come molti romanzi o altri libri di larga circolazione, poteva nuocere al buon nome dell'autore. Meglio dunque rifugiarsi nell'anonimato. Un capitolo fondamentale e fin qui poco studiato della storia dell'editoria italiana.

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