Unamuno linguista
Edizioni Cadmo
Fiesole, 1984; br., pp. 295, cm 16x21.
(Biblioteca di Linguistica).
collana: Biblioteca di Linguistica
ISBN: 88-7923-078-6
- EAN13: 9788879230780
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Peso: 0.49 kg
«L'interesse di Unamuno per i problemi della linguistica e della lingua ha origini biografiche lontane nel tempo, che, sul piano aneddotico, risalgono perfino alla prima fanciullezza; si consolidano nella lunghissima attività docente come grecista e filologo. Tuttavia, al pari di altri aspetti della sua produzione intellettuale, questo interesse non ha dato molti frutti sistematici, né opere specialistiche. Il complesso della riflessione di Unamuno sul linguaggio è affidato a saggi e articoli, nonché a numerosissime pagine presenti nelle opere saggistico-filosofiche e letterarie. Queste caratteristiche della sua produzione linguistica, unite al rifiuto della scienza, a partire dai primi anni del secolo - dunque dall'epoca della sua maggiore notorietà interna e internazionale -, hanno finito col darne una immagine sfocata. Che Unamuno fosse un « entendido » in questioni di linguaggio, era opinione largamente diffusa tra i suoi contemporanei. Ma la considerazione, in genere, non andava molto oltre l'idea di un intellettuale che dimostrava interesse e conoscenze linguistiche, nonché di un convinto esaltatore di « Su Majestad, la lengua espanola », che suscitava consenso ed entusiasmo nazionalistici. Unamuno cioè non veniva considerato un teorico e uno specialista. Almeno per il secondo periodo della sua vita (da quando respinge la prospettiva scientifica e razionale) ciò risponde a verità: è il momento in cui emerge con più nitidezza l'immagine del filosofo, del romanziere, del poeta e, in generale, dell'ideologo e del polemista. Ma, al di là di queste condizioni oggettive e soggettive, contribuiva anche a oscurarne l'immagine di linguista, la presenza sulla scena culturale della personalità scientifica di Menéndez Pidal (e della sua scuola) al cui segno si riduceva, in forma monopolistica, la ricerca linguistico-filologica, nella prima metà di questo secolo. [...]». (Dalla premessa di Otello Lottini).