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Terroristi nella storia antica. Atti di terrorismo nell'antichità romana

Graphe.it

Perugia, 2018; br., pp. 200.
(Techne Minor. 3).

collana: Techne Minor

ISBN: 88-9372-050-7 - EAN13: 9788893720502

Soggetto: Saggi e Studi sull'antichità,Saggi Storici

Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico

Luoghi: Roma

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.96 kg


La parola terrorismo ha origine dal termine latino terror che significa alicui terrorem ferre, propriamente «portare terrore a qualcuno» ma anche «terrorizzare qualcuno». Per parlare di terrorismo servono alcuni presupposti: manifestazioni in atti violenti di distruzione destinate a intimidire e terrorizzare la popolazione, provocando perdite umane e danni materiali; chi agisce - singoli o organizzazioni - non lo fa per interesse personale (vendetta, arricchimento o follia); i membri di un'organizzazione criminale cercano di commettere atti violenti senza essere identificati; l'atto terrorista è, seppur sui generis, di carattere politico dal momento che l'organizzazione pretende di distruggere l'ordine sociale e politico esistente o obbligare il potere a cambiare una decisione presa. È possibile supporre l'esistenza di forme e/o atti di terrorismo in epoca antica? Sì, senza dubbio. Tuttavia si deve evitare di confondere le epoche e di cadere nell'errore di applicare aspetti e caratteri di questioni contemporanee alla storia antica. Nel corso della storia romana annoveriamo vari episodi che possono essere considerati come «atti terroristici». La storiografia, fino a ora, li ha valutati meri «atti di guerra», ma una rilettura è necessaria.

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