Lo sfruttamento del lavoro. La costruzione del «tipo» tra istanze di determinatezza e obblighi sovranazionali di tutela
Giappichelli Editori
Torino, 2024; br., pp. 640.
(Itinerari di Diritto Penale. Monografie. 127).
collana: Itinerari di Diritto Penale. Monografie.
EAN13: 9791221110869
Luoghi: Italia
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Nonostante l'impegno profuso dalle istituzioni internazionali per l'abolizione della schiavitù e di ogni forma di sfruttamento dell'essere umano, tali pratiche non sono tuttavia scomparse, ma sono evolute verso forme più fluide, caratterizzate comunque da «una situazione di sfruttamento alla quale la vittima non può sottrarsi a causa di minacce, violenza, inganno, abuso di potere o altre forme di coercizione». Secondo l'International Labour Organization (il cui acronimo è ILO), quella descritta è in effetti una caratteristica costante della cd. "modern slavery", espressione piuttosto controversa, non definita dalla legge ma entrata nell'uso comune e talvolta impiegata anche nei testi legislativi, per riferirsi ad una serie di pratiche, quali il lavoro forzato o condotte simili (ad esempio la servitù per debiti, la schiavitù e pratiche simili alla schiavitù, la tratta di esseri umani) e il matrimonio forzato. La distinzione fondamentale tra tali pratiche e la schiavitù tradizionalmente intesa viene individuata nel fatto che, nella società post-moderna, un individuo non può vantare un diritto di proprietà su un'altra persona, ma può di fatto averne il controllo, ponendo o mantenendo quest'ultima in una condizione di assoggettamento connotata dalla privazione, formale e sostanziale, delle prerogative riconosciute alla persona umana.