Sfuggente madrepatria. Presenza e assenza del paesaggio nella letteratura italiana della Grande Guerra
Franco Cesati Editore
Firenze, 2023; br., pp. 196, cm 12x24.
(Sagittario. Serie Neocritica. 6).
collana: Sagittario. Serie Neocritica
EAN13: 9791254960257
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Testo in:
Peso: 0.65 kg
Il libro è nato da un biennio di corsi universitari bolognesi e insieme dalle sollecitazioni ricevute, oltre che dai classici studi dedicati alla Grande Guerra, da autori e discipline diverse, dalla storia all'antropologia agli studi sui media e le culture visuali. Se la Grande Guerra ha avuto, dal Carso alle Alpi, un effetto devastante non solo sugli uomini ma anche sui paesaggi, e se i paesaggi, in primis le altissime quote, hanno imposto regole e sforzi inediti per combattere in ambienti così ostili, che cosa è passato, di tale impatto nelle rappresentazioni letterarie? Che cosa diventa, nell'esperienza di reduci-scrittori come Stuparich, Alvaro, Soffici, Malaparte, Marinetti e altri, il paesaggio di quella guerra? Come si fa testo un territorio annichilito, ma soprattutto invisibile e inconoscibile? La Prima guerra mondiale ha più spesso cancellato che rappresentato il paesaggio in letteratura in conseguenza delle condizioni, mai prima date e mai più ripetute, di quel conflitto, e sempre la rappresentazione dei luoghi si è fatta estremamente problematica.