Bisogna vivere se stessi come un popolo intero
AnimaMundi Edizioni
Otranto, 2019; br., pp. 72, ill., cm 11,5x16,5.
(Piccole Gigantesche Cose. 9).
collana: Piccole Gigantesche Cose
ISBN: 88-97132-21-9
- EAN13: 9788897132219
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 1 kg
In prima persona, in cinque vivaci e godibilissimi racconti "autoetnografici", una giovane donna ci parla della propria esperienza come studentessa straniera a Londra e a Canterbury, ma non si ferma a questo. Spigliata e autoironica, "mai come ora così serena e così abbandonata, così viva e così perduta", ci accompagna alla scoperta del sentirsi insieme stranieri e solidali, estranei eppure intimamente uniti a tutti gli altri esseri umani proprio in ragione delle differenze di lingua e di cultura che sembrano separarci. Non è mai facile conoscere e capire le persone, e meno che mai popolare di sé i luoghi in cui ci si ritrova. Per le vie di Londra, l'autrice indossa i sandali di Sandrine, una migrante, una profuga, e scopre che sono troppo stretti per lei: è così che ci racconta, con fine intuito femminile, la scoperta dell'empatia che può farci incontrare le persone più diverse, alla fine, al di là o al di qua di ogni frontiera. Un inno alla giovinezza, alla diversità, alla femminilità come energia e acutezza di sguardo e alla possibilità di una vita riconciliata con tutti.