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L'Annessione della Georgia alla Russia (1783-1801)

Campanotto Editore

Pasian di Prato, 2004; br., pp. 160, ill. b/n, cm 12x17.
(Storia).

collana: Storia

ISBN: 88-456-0640-6 - EAN13: 9788845606403

Soggetto: Saggi Storici

Luoghi: Extra Europa

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.14 kg


Nella tradizione accademica italiana, tra gli storici della Russia e gli slavisti domina il convincimento che l'annessione della Georgia alla Russia nel 1801 sia avvenuta su istanza del re georgiano Giorgi XII, il quale non avrebbe posto condizione alcuna. In realtà dai documenti ufficiali che l'Autore riporta si evince quanto già da tempo è noto nella storiografia europea, ossia che il re georgiano presentò in effetti una richiesta ufficiale affinché il suo regno entrasse a far parte dell'impero russo, con la garanzia, però, che sul trono della Georgia fosse mantenuta la dinastia dei Bagrationi, la quale avrebbe continuato a governare la Georgia secondo le leggi dello Stato russo. Lo zar Paolo I diede inizialmente il suo benestare a questo accordo, ma di lì a poco tempo comandò al suo esercito di occupare la Georgia e di annetterla all'impero. Nel 1801 lo zar Paolo I compì dunque un atto di violenza imperiale, peraltro in seguito condiviso da gran parte dell'intelligentia russa, a cominciare da Puskin che cantò i generali conquistatori del Caucaso e dagli stessi decabristi, nei cui programmi "repubblicani, democratici e liberali", i paesi caucasici erano visti come un territorio strategico a cui la Russia non poteva riconoscere l'indipendenza.

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