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La Ferrovia per la Maremma con la Nuova Edizione del Viaggio in Strada Ferrata Da Asciano a Grosseto di Giovacchino Losi

Nuova Immagine Siena

Siena, 1997; br., pp. 160, ill. b/n, cm 17x24.

collana: Viaggi. Guide

ISBN: 88-7145-121-X - EAN13: 9788871451213

Soggetto: Città,Cultura del Viaggio,Regioni e Stati,Saggi Storici

Periodo: Nessun Periodo

Luoghi: Toscana

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.36 kg


Concessa nel novembre 1859 dal governo provvisorio della Toscana e completata nel maggio 1872, la ferrovia Asciano-Grosseto ha rappresentato per oltre un secolo il principale collegamento tra Siena e il capoluogo maremmano. Quando nel settembre 1994 è stato chiuso al traffico ordinario il tronco più caratteristico del tragitto, che segue, tra Asciano e Monte Antico, il corso fluviale dell'Asso e dell'Orcia ai piedi del Monte Amiata, si era già cominciato a discutere di un'eventuale gestione legata al progettato Parco artistico naturale e culturale della Val d'Orcia, al quale sono interessati i Comuni di Radicofani, Pienza, San Quirico, Castiglione d'Orcia e Montalcino.

Questo studio nasce in un'occasione particolare: la riattivazione a fini turistici della linea, sulla quale sarà garantito il servizio nei giorni festivi in primavera e in autunno, grazie a un accordo tra le Ferrovie dello Stato, l'Amministrazione Provinciale di Siena, e un'organizzazione di volontariato, denominata "Ferrovia Val d'Orcia". Si tratta di un progetto nuovo, finalizzato al recupero di un'infrastruttura che costituisce uno dei tanti monumenti di archeologia industriale del tutto trascurati in Italia.

Accolta abbastanza recentemente tra le materie storiche, l'archeologia industriale ha come suo peculiare campo d'indagine le testimonianze dei passati processi produttivi: fabbriche, macchinari, residenze operaie, ma anche vie di comunicazione, specialmente strade ferrate, la cui presenza è stata basilare per la strutturazione del territorio sul quale oggi viviamo. La definizione, che ha cominciato ad affermarsi nell'Inghilterra degli anni Cinquanta, si è poi diffusa con successo in altri paesi europei e negli Stati Uniti, dando vita a un filone di studi caratterizzato dallo spontaneismo e da limitati contatti accademici, con una vera e propria proliferazione di organizzazioni e associazioni dedite a singoli settori dell'ampia disciplina, che spesso non si richiamano esplicitamente a essa, ma di fatto vi si dedicano con importanti attività tendenti al recupero di beni mobili e immobili. Tali gruppi, tuttavia, sono rimasti del tutto separati l'uno dall'altro....

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