L'Europa degli altri. Comunisti italiani e integrazione europea (1957-1969)
Edizioni Carocci
Roma, 1999; br., pp. 332, cm 22x15,5.
(Ist. Gramsci Emilia Romagna).
collana: Ist. Gramsci Emilia Romagna
ISBN: 88-430-1095-6
- EAN13: 9788843010950
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Peso: 0.47 kg
Giunto tardi all'appuntamento con l'europeismo, il Partito comunista italiano ha poi combattuto con convinzione questa battaglia, sino a far coincidere la propria azione con quella tenacemente federalista di Altiero Spinelli; traguardo straordinario per un partito che aveva interpretato il processo comunitario in chiave atlantica e antisovietica. Quali ragioni indussero il Pci ad abbandonare la linea dell'aprioristico rifiuto nei confronti delle iniziative sovranazionali occidentali? Muovendo da questo interrogativo l'autore ricostruisce il viaggio dei comunisti italiani incontro alla realtà europea nel periodo compreso tra l'istituzione della Cee (1957) e l'ingresso della prima delegazione comunista al Parlamento di Strasburgo (1969). Anche in virtù dell'esperienza comunitaria il Pci muterà i propri riferimenti culturali dando vita a un progetto politico teso ad accogliere la logica europeista e a farsi accettare come forza democratica e di governo. Un volume originale che, proseguendo nella direzione indicata dieci anni or sono da Severino Galante (Il Partito comunista italiano e l'integrazione europea. Il decennio del rifiuto: 1947-1957), dà voce non solo ai vertici del partito, ma anche al mondo intellettuale, ai giornalisti e ai rappresentanti della sinistra giovanile, ai sindacalisti della Cgil e agli aderenti al Movimento dei partigiani della pace. Singoli e gruppi che, in non rare occasioni, si sono fatti portatori di posizioni autonome rispetto alla linea ufficiale del partito.