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Il punto di vista. Dalla visione del regista allo sguardo dello spettatore

Lindau

Traduzione di M. Greco.
Torino, 2004; br., pp. 96, ill., cm 13,5x19,5.
(Strumenti. Cahiers du Cinéma).

collana: Strumenti. Cahiers du Cinéma

ISBN: 88-7180-478-3 - EAN13: 9788871804781

Soggetto: Cinema

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.154 kg


Nel momento in cui un regista, o un semplice "operatore", decide di collocare la sua cinepresa in un punto preciso, adotta necessariamente un 'punto di vista' rispetto a ciò che osserva. Chiamiamo questo il 'punto di vista qualsiasi', o il 'punto di visione'. Se però si interroga su ciò che vuole mostrare, e soprattutto su come vuole mostrarlo, è condotto a compiere delle scelte che concretizzano una 'visione' nel pieno significato della parola, un modo di osservare il mondo. Ciò risulta evidente in numerosi classici del cinema, da Quarto potere (1941) di Orson Welles a Ohayò (1959) di Yasijiro Ozu, di cui il punto vista rappresenta proprio il soggetto.

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