Il mito del giardino di Eden
Brescia, 2008; br., pp. 96, cm 12x24.
(Il Pellicano Rosso. Nuova Serie. 73).
collana: Il Pellicano Rosso. Nuova Serie
ISBN: 88-372-2243-2
- EAN13: 9788837222437
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Peso: 0.65 kg
Da tempo la ricerca storico-religiosa e antropologica ci ha insegnato che la mitologia non è una prerogativa del mondo greco, e soprattutto che il "mito" - quale forma del pensiero espressa mediante la figura e il racconto - è almeno in certi casi emblematici la maniera forse unica possibile per dare rilievo ai temi nodali dell'esistenza umana, per rappresentare quanto vi è di enigmatico nel rapporto dell'uomo con ciò che sta al fondo dell'esperienza, con Dio. Vi sono però culture religiose, come quelle di tipo monoteistico a cominciare dal giudaismo, che sono refrattarie al pensare mediante il mito perché ciò è giudicato incompatibile non solo con la loro visione di Dio, ma anche e soprattutto con il ruolo in essa svolto dalla morale. Il mito tuttavia si può scorgere nella preistoria del testo biblico, e talvolta riconoscere come materiale inerte riciclato in un lavoro redazionale che comunque ne ha provveduto a neutralizzare o a snaturare il significato originario in vista di finalità diverse. Un esempio quanto mai interessante di questo lavoro demitizzante della Bibbia è fornito proprio dal racconto sul giardino di 'Eden - con i suoi protagonisti, Dio Adamo ed Eva, e i suoi eventi, il peccato e la cacciata - alla cui indagine è dedicato questo libro.