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Attila. Il re barbaro che sfidò Roma

Arnoldo Mondadori Editore

Traduzione di Belloni C.
Segrate, 2007; br., pp. 298, ill., cm 13,5x20.
(Oscar Storia. 446).

collana: Oscar Storia

ISBN: 88-04-56444-X - EAN13: 9788804564447

Soggetto: Saggi e Studi sull'antichità,Saggi Storici,Società e Tradizioni

Periodo: 0-1000 (0-XI) Antico

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.237 kg


Il nome di Attila, il re degli Unni, è diventato sinonimo di violenza, barbarie, ferocia. Ma al di là del mito, che cosa sappiamo davvero sull'uomo, sul suo ruolo nella storia, sul mondo in cui è vissuto? Attila era brutale, capriccioso, volubile, arrogante, sfrenato. Un capo tribù analfabeta dedito ai saccheggi, senza alcun interesse per le arti governative; nondimeno, è stato un abile politico che, dalla sua base nelle pianure ungheresi, ha saputo usare una moltitudine di segretari e ambasciatori per ottenere i suoi scopi; un leader che grazie alle proprie straordinarie doti ha conquistato l'indiscussa supremazia tra i tanti capi tribali. Tra 434 e 454 d.C. i destini dell'Europa dipendevano dalle azioni di quest'uomo: l'impero romano ormai decadente sopravviveva ancora, con le sue due capitali di Roma e Costantinopoli, ma era minacciato da una nuova forza, le orde barbariche. Attila era riuscito a unire le tribù unne in un unico esercito di spaventosa potenza e straordinaria efficacia, per lanciare un doppio assalto alle due metà dell'impero, quella occidentale e quella orientale, guadagnandosi la fama di devastatore senza pari ("dove passa lui, non cresce più l'erba") e portando alla fine della secolare supremazia di Roma.

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