Catastrofi organizzative. Un modello per interpretare
Edizioni ETS
Pisa, 2099; br., pp. 48, cm 12x24.
ISBN: 88-467-6396-3
- EAN13: 9788846763969
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Peso: 0.65 kg
Il libro intende proporre un modello di analisi ed interpretazione delle dinamiche organizzative nelle organizzazioni complesse, in particolare nelle aziende produttive; un modello euristico che non ha pretese di predittività o analisi quantitativa, ma vuole fornire una chiave di lettura di dinamiche organizzative correlate allo sviluppo delle organizzazioni stesse. Lo studio è rivolto alla definizione delle forme organizzative sviluppate come risultato dei processi di crescita e sviluppo organizzativo che rispondono a spinte fisiologiche cui le organizzazioni stesse sono soggette per la propria sopravvivenza e per il proprio sviluppo: una continua tensione tra le due dimensioni essenziali dell'organizzazione, l'efficienza intesa come ottimizzazione nell'uso delle risorse e l'efficacia intesa come capacità di sviluppo sul mercato, ovvero di risposta alla domanda di mercato. Le dinamiche descritte nel modello non sono ricondotte a "risposte" a turbolenze ambientali, ma come trend "endogeni" per le organizzazioni produttive, sviluppati anche in ambienti non turbolenti. I mutamenti discontinui descritti sono formalizzati con il concetto di catastrofe organizzativa, nel senso definito dal matematico francese Renè Thom nella sua Teoria delle Catastrofi: nel presente contesto è assunto il significato di variazioni discontinue nella forma organizzativa come effetto di variazioni continue nel contesto ambientale e conseguente ridefinizione sistematica degli obbiettivi essenziali e della struttura dell'organizzazione. Nelle parole di Francesco Rullani, autore della Prefazione, il nodello proposto riscrive anche la figura del manager concependo questo ruolo come "orchestratore" del cambiamento in un universo instabile, capace non solo di guidare fasi di veloce transizione e trasformazione, ma anche di prepararle durante le fasi di stasi. È questa versatilità, visione e capacità di risposta che distingue un management in grado di supportare la trasformazione endogena -fisiologica- della propria organizzazione da quello che invece, in maniera passiva e non proattiva, risponde solo agli stimoli dell'ambiente esterno, non cogliendo quindi le opportunità di espansione che le "catastrofi" aziendali possono regalare a chi, invece, ha imparato a "cavalcarle".