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Salentini. Guida ai migliori difetti e alle peggiori virtù

Edizioni Sonda

Torino, 2012; br., pp. 107, ill., cm 13x21.
(Luoghi non Comuni).

collana: Luoghi non Comuni

ISBN: 88-7106-673-1 - EAN13: 9788871066738

Soggetto: Cultura del Viaggio

Periodo: 1960- Contemporaneo

Luoghi: Puglia

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.29 kg


I Salentini sono "ufàni", quasi tutti, e la peculiarità più propria del loro carattere è l'"ufanerìa". La parola proviene, dallo spagnolo "ufano", orgoglioso, e "ufanerìa" significherebbe dunque orgoglio. In primo luogo, l'ufanerìa è l'eccessiva autostima dei salentini, i quali credono di saper tutto e di saper fare tutto; chiedete a uno di loro la strada più breve o più veloce per raggiungere Cannole, o Morigine: a meno che non viva vicino a una di quelle località, il vostro interlocutore quasi sicuramente non è in grado di rispondervi correttamente, e ciononostante vi erudirà in maniera precisa e rassicurante sul percorso; se la stessa domanda ponete a un secondo indigeno, troverete la stessa rassicurante precisione e una indicazione diversa. In definitiva, i salentini sono ufàni in virtù dell'alta considerazione che hanno di sé. L'ufanerìa è poi l'ostentazione esagerata o delle proprie ricchezze o del proprio potere o delle proprie qualità e, soprattutto, delle proprie amicizie. I salentini sono saccenti, millantatori, spocchiosi, megalomani, vanitosi, ufàni insomma, e perciò gran bella gente: il viaggiatore verrà subito coinvolto, incluso in questa grande, enfatica e ampollosa placenta di sicurezza, e si sentirà come a casa propria.

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