Il dono dei filosofi. Ripensare la reciprocità
Edizioni ETS
A cura di Fistetti F.
Pisa, 2019; br., pp. 298, cm 13,5x20,5.
(Boulè. Collana di Filosofia e Scienze Umane).
collana: Boulè. Collana di Filosofia e Scienze Umane
ISBN: 88-467-5397-6
- EAN13: 9788846753977
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo
Testo in:
Peso: 1.46 kg
Scritto da uno dei maggiori studiosi di Marcel Mauss e di Lévi-Strauss, questo libro ricostruisce con gli strumenti dell'antropologia e delle scienze umane il ruolo chiave che il concetto di dono ha giocato nella storia della filosofia occidentale dalla sua nascita nell'antica Grecia sino all'età contemporanea. Che il pensiero filosofico si sia autointerpretato fin dalle origini come stupore di fronte al mondo che si presenta a noi come un dono gratuito, è parte integrante della nostra tradizione e della nostra cultura. Da Platone e Aristotele fino alla fenomenologia di Husserl e alla riflessione ontologica di Heidegger, compresi autori come Levinas, Derrida, Ricoeur e Marion, quello in cui viviamo è sempre un mondo "donato". Esso si apre alla nostra coscienza attraverso la percezione e la manipolazione, ma possiamo sperimentarlo anche nella sua assoluta gratuità al di là di ogni dimensione utilitaristica. Tuttavia, non esiste solo il dono gratuito né solo il dono solidale. C'è anche il dono reciproco, dove il dare, il ricevere e il ricambiare sono tre momenti inseparabili che sono alla base dei rapporti interpersonali e fondano la stessa dialettica sociale e politica. Qui la lezione di Mauss del "Saggio sul dono" per Hénaff è fondamentale. Il dono cerimoniale, di cui parla Mauss, è il gesto dell'alleanza, del reciproco riconoscimento pubblico tra gli attori sociali, che rende possibile il legame politico e la convivenza tra gruppi umani diversi per cultura e per orientamenti valoriali.