Il gusto della letteratura. La dimensione gastronomico-alimentare negli scrittori italiani moderni e contemporanei
Edizioni Carocci
Roma, 2014; br., pp. 182, cm 15,5x22.
(Lingue e Letterature Carocci. 166).
collana: Lingue e Letterature Carocci
ISBN: 88-430-7154-8
- EAN13: 9788843071548
Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno
Testo in:
Peso: 0.274 kg
Addentrarsi nella dimensione gastronomico-alimentare dei testi letterari offre una prospettiva privilegiata attraverso cui indagare l'autore, l'epoca, la società. Partendo dall'analisi di opere e momenti salienti della nostra letteratura, il volume individua funzioni e usi della rappresentazione del cibo nel romanzo, nel teatro e nel cinema. Dal periodo risorgimentale - con i caffè e le osterie, cruciali luoghi d'incontro di uomini e idee, con le sue rivoluzioni e i suoi eroi: Garibaldi, Cavour, Vittorio Emanuele II, ma anche Artusi che ha influenzato capolavori come Pinocchio e "I promessi sposi" alla straordinaria esperienza di narratori anagraficamente vicini ma stilisticamente lontani - come Verga, d'Annunzio, Pirandello attraversando il Futurismo - dove la cucina è sorprendente sintesi di un'esperienza artistica totale e totalizzante - per approdare al secondo Novecento con i siciliani Tomasi di Lampedusa, Vittorini, Brancati, con il "visionario" Calvino e il "pluristilista" Gadda. Una galoppata fra i secoli XIX e XX che vede evolversi significati e significanti assegnati al cibo in uno dei momenti più delicati della storia italiana.