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L'«affaire Dreyfus» e l'«accusa del sangue». La vivace polemica antiebraica della stampa cattolica udinese tra Otto e Novecento

Del Bianco Editore

Colloredo di Montalbano, 2013; br., pp. 211, ill., cm 17x23.
(Civiltà del Risorgimento. 95).

collana: Civiltà del Risorgimento

ISBN: 88-95575-31-8 - EAN13: 9788895575315

Soggetto: Saggi Storici

Periodo: 1800-1960 (XIX-XX) Moderno,1960- Contemporaneo

Testo in: testo in  italiano  

Peso: 0.49 kg


La causa risorgimentale è legata a quella degli ebrei, molti dei quali si lanciarono nelle lotte per l'Indipendenza e l'Unità. A gradi, il processo emancipatorio conquistò la penisola: con la breccia di Porta Pia le mura del ghetto romano caddero, poi nove deputati israeliti furono eletti in Parlamento. La "questione romana" (il conflitto fra il Regno d'Italia laico e la Santa Sede), dopo una lunga gestazione emerse virulenta con l'avanzare dell'unità nazionale e s'intrecciò con la "questione ebraica", viva ed inquietante anche in altri Paesi. Le radici affondavano in antichi orientamenti teologici e pregiudizi antigiudaici; tuttavia i propagandisti cattolici adoperarono a fini politici l'ostilità verso gli ebrei. I fogli clericali davano costantemente spazio ad un antisemitismo soprattutto di tipo religioso-economico-politico-sociale: le diatribe congiunte agli spinosissimi fenomeni del caso Dreyfus e della "accusa del sangue", unite a quelle tracciate nel volume 92 dello stesso autore nella presente collana ("Tempo bello per gli ebrei"), contribuiscono a dimostrarlo, all'interno di un percorso circolare che connette gli scenari locali a quelli di respiro nazionale ed europeo.

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