Luce del tempo
Passigli
Antella, 2024; br., pp. 136, cm 11,5x18,5.
(Passigli Poesia).
collana: Passigli Poesia
ISBN: 88-368-2067-0
- EAN13: 9788836820672
Testo in:
Peso: 0.14 kg
«È difficile sfuggire alla percezione che il titolo di quest'ultima, intensa raccolta di Marco Onofrio, "Luce del tempo", condensi, in un sintagma che pare quasi una cellula germinale, non solo temi e immagini ricorrenti, ma, di più, alcuni assi portanti della sua scrittura poetica, che mettono radici un po' dovunque nei suoi testi. Comincerei dalla prima di queste fertili ossessioni: la luce, che si accende nella frequenza di immagini solari, di mattine, ma anche di scorci paesaggistici e di scorci siderali, persino quando è notte. Luce, starei per dire, è la nostra stessa presenza, la percezione del proprio esistere, l'aprirsi della coscienza nell'infinito buio dell'essere. Esserci è luce perché coincide con l'atto stesso di aprire gli occhi: se vediamo c'è luce, se vediamo è perché ci siamo. E viceversa: il buio è il non esserci. Ma per ora ci siamo. Finché dura. Ed ecco subito che la presenza, immediatamente, coincide di necessità con il dispiegarsi, coordinato e conseguente, della durata, che nel tempo della vita azzera provvisoriamente la stessa eternità, consegnata al rango di sfondo, se non di ipotesi, mentre ciò che si staglia, si afferma, fragile e irrefutabile, è proprio l'esserci come stare nel tempo, il vivere come essere "durante" qualcosa. In qualche modo, tutto accade dentro queste coordinate: la luce, conditio sine qua non dell'esserci, e il tempo, sostanza fragile della trama dell'esistere, dove ciò che accade e ciò che c'è sono nel tempo, nel movimento...» (dalla prefazione di Gianni Turchetta)