Tommaso da Olera. Insatiabilis ardor
A cura di M. Pellegrini e Saltarin R.
Brescia, 2021; br., pp. 336, cm 15,5x22,5.
(Storia).
collana: Storia
ISBN: 88-372-3573-9
- EAN13: 9788837235734
Soggetto: Società e Tradizioni
Extra: Religione e Arte Religiosa
Testo in:
Peso: 0.54 kg
Si presentano qui gli atti del convegno internazionale svoltosi presso l'Università di Bergamo il 21 e 22 settembre 2018, una "due-giorni" che, in diversi ambiti, non solo ha aperto nuovi squarci sulla figura di Tommaso da Olera, singolare religioso laico oggi Beato, ma ne ha sbalzato il profilo dal contesto del suo tempo: tra storia e politica, letteratura e spiritualità, mistica e teologia, configurandosi anche come occasione di sintesi dei diversi appuntamenti - di carattere scientifico, ma pure di alta divulgazione - via via susseguitisi negli anni precedenti. Non pochi gli studiosi che, grazie ai loro lavori, ma pure all'accurata edizione dell'Opera Omnia, hanno potuto affrontare il profilo e il pensiero di Tommaso con approcci che hanno portato alla formulazione di nuove ipotesi, allo sgretolamento di cliché, a precisazioni utili a ricostruirne i tratti originali, benché ci separino quasi quattro secoli dalla morte a Innsbruck nel 1631. Si vedano nel presente volume i testi di Mario Rosa, Arno Strohmeyer, Bernard Dompnier, Costanzo Cargnoni, Alberto Sana, Marcello Neri, Benedetta Papàsog-li, Josef Gelmi, Marco Pellegrini, Alessandra Bartolomei Romagnoli, Alessandro Vetuli, Sabrina Stroppa, Massimo Marcocchi, Mariarosa Cortesi. In sintesi, e la conferma arriva anche dai contributi di queste pagine, sono almeno due le direttrici prevalenti nell'approfondimento del frate bergamasco: quella attinente lo "spazio interiore" del Cappuccino e quella pertinente il suo ruolo nello "spazio pubblico":ça va sans dire nella cornice di quella realtà dell'Europa, politica e religiosa, cattolica e protestante, tra l'ultimo ventennio del Cinquecento e il primo ventennio del Seicento, gli anni centrali appunto in cui Tommaso da Olera - al quale l'amico medico Ippolito Guarinoni applicò l'espressione "insatiabilis ardor" - visse e operò.