Intelligenza artificiale e lavoro. Uno studio su poteri datoriali e tecniche di tutela
Giappichelli Editori
Torino, 2023; br., pp. 216, cm 17x24.
EAN13: 9791221101768
Luoghi: Italia
Testo in:
Peso: 1.5 kg
L'uso dell'IA da parte del datore di lavoro nell'esercizio dei propri poteri pone per il lavoratore principalmente due problemi: può aumentare il rischio di violazione dei suoi diritti; può rendere difficile individuare e dimostrare tale violazione. A risposta si delineano, nell'approccio regolativo Ue, precise scelte di contenuto e di metodo: da un lato, l'individuazione, quali pietre angolari, delle garanzie di sorveglianza umana e di trasparenza, volte rispettivamente a prevenire il rischio di violazione dei diritti e a rafforzarne l'effettività; dall'altro, l'adozione di un modello risk-based. Lo studio che si propone è volto a ricostruire, lungo tali meridiani, un quadro integrato di regole a protezione del lavoratore. In tale percorso, si evidenzia il ruolo egemonico di fonti di matrice non strettamente giuslavoristica: de iure condito, il GDPR, de iure condendo, il Regolamento sull'IA. Nel processo di ricostruzione, la diffusione dell'impronta del diritto del lavoro si può, d'altra parte, sviluppare su più livelli: sia passando dai punti di necessaria integrazione con le fonti in materia di sicurezza sul lavoro e di promozione della dimensione collettiva delle tutele, sia veicolata dall'eventuale approvazione di emendamenti finalizzati a introdurre, nello stesso AI Act, delle regole ad hoc per l'ambiente di lavoro. Soprattutto, si rileva l'esigenza che il moto che guida la funzionalità del GDPR e dell'AI Act alla tutela del lavoratore ne incontri un altro, volto a imprimere le "qualità" del diritto del lavoro alle categorie e agli strumenti giuridici impiegati: dalla declinazione dell'approccio basato sul rischio alla grammatica dei diritti fondamentali.